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BARI, 22 ottobre - Si chiama Giacomo di Cristallo e altre storie (pp. 112 Euro 15,50) ed è il primo libro in simboli dedicato a Gianni Rodari, pubblicato da edizioni la meridiana per il centenario della nascita. Il libro raccoglie 5 storie (Giacomo di cristallo, La casa di Tre Bottoni, Re Mida e il brigante Filone, La principessa Allegra, Terésin che non cresceva) tradotte in simboli, la modalità di scrittura e lettura codificata per persone che hanno disabilità cognitive e linguistiche. I libri in simboli della CAA (Comunicazione Aumentata Alternativa) entrati nell’editoria italiana da alcuni anni sono parte del catalogo della casa editrice con la collana Parimenti. Giacomo di Cristallo arriva dopo Il diario di Anna Frank (2017) e Dracula (2018).
“La scelta prima che editoriale è una scelta di politica e di cittadinanza: riconoscere cioè che leggere un bel libro, un classico come Anna Frank o Dracula, o belle storie come quelle di Gianni Rodari, non è una questione accessoria ma un dritto da assicurare a tutti. C’è un diritto alla letteratura che va garantito ed è dovere di noi editori occuparcene”, dice Elvira Zaccagnino, direttrice della casa editrice. “La particolarità della collana è che i libri da tradurre in simboli sono scelti dai potenziali lettori con disabilità cognitive e linguistiche e che vengano da loro stessi tradotti in simboli”, continua Zaccagnino.
Le storie di Gianni Rodari ora in libreria sono state scelte e tradotte dal gruppo di lavoro Librarsi, il laboratorio permanente di costruzione e produzione di libri accessibili della Cooperativa Accaparlante di Bologna. Le illustrazioni che accompagnano il libro sono di Francesco Tacconi. Per la pubblicazione la casa editrice ha ottenuto i diritti dalla moglie e dalla figlia di Gianni Rodari, che hanno mostrato entusiasmo per questa scelta editoriale.
Il 28 ottobre alle sulla pagina Fb di edizioni la meridiana il gruppo di traduttori del laboratorio Librarsi presenterà il libro alle ore 17,00.
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Molfetta (BA) – In un tempo in cui razzismo e xenofobia tornano a farsi largo, edizioni la meridiana continua a lavorare sul tema dell’accoglienza, dei diritti e dell’intercultura. E lo fa con una collaborazione preziosa con la Fondazione Migrantes, grazie alla quale in questi giorni in tutte le parrocchie d’Italia è in distribuzione il libro ‘Passi di Pietra. Il viaggio della piccola Rama’ della coppia di autori siriano-canadese Nizar Ali Badr e Margriet Ruurs.
Il libro è distribuito in omaggio dalla Fondazione insieme all’ultimo numero della rivista Migranti press e racconta una storia di migrazione con gli occhi di una bambina, Rama. Nelle pagine del libro, la piccola è raffigurata insieme agli altri protagonisti con emozionanti illustrazioni basate sulla combinazione di sassi e pietre, che ricordano quelli del mare spesso pericoloso e nemico che i migranti devono attraversare per provare a inseguire la possibilità di una vita libera dalle conseguenze di guerre, carestie, cambiamenti climatici e povertà economica.
A pochi giorni dalla giornata internazionale del rifugiato, quest’anno spostata al 27 settembre, la casa editrice, in partnership con la Fondazione Migrantes, rilancia un messaggio di inclusione e di pace, scommettendo su un libro che è una piccola opera d’arte e che era stato già selezionato da Bologna Fiere e Bologna Children’s Book Fair tra i 200 libri di letteratura per ragazzi in tutto il mondo utile per declinare le parole di Papa Francesco e il suo deciso messaggio antirazzista e sempre supportivo verso i percorsi di accoglienza e integrazione dei migranti.
“La collaborazione con la Fondazione Migrantes è nata nei mesi di riflessione profonda del lockdown. Lo shock dell’emergenza Coronavirus porta con sé un rischio enorme: chiuderci nel rancore, nell’integralismo identitario e nella nuova ondata di razzismo da Covid, con l’equazione migrante/untore che si aggiunge ai tanti stereotipi legati a chi arriva per bisogno nel nostro Paese. Abbiamo voluto fare qualcosa di concreto contro tutto questo, distribuendo 50 mila copie del libro in tutte le parrocchie, le associazioni che si occupano di migranti e gli istituti religiosi. Serve un recovery plan culturale oltre che economico e materiale, che ci faccia cogliere l’occasione di questa grave crisi per costruire comunità più solidali, aperte e coese”, dichiara Elvira Zaccagnino, direttrice di edizioni la meridiana.
Forte anche la scelta della Fondazione Migrantes di accompagnare il messaggio di Papa Francesco di quest’anno “Come Gesù Cristo, costretti a fuggire” con una storia di profughi siriani raccontata con gli occhi di una bambina.
“Una scelta – aggiunge Elvira Zaccagnino – che indica la posizione che ogni credente deve avere in tema di accoglienza di migranti e profughi”.
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MOLFETTA (BA) - Una due giorni di incontri, seminari e dibattiti per esplorare fino in fondo il rapporto tra scuola e comunità. Arriva a fine ottobre “Fatti di scuola”, il convegno-raduno organizzato da edizioni la meridiana a Molfetta, venerdì 25 e sabato 26 ottobre, presso l’Aula Magna del Seminario Regionale. La casa editrice pugliese, da sempre attiva nel campo dell’educazione e della pedagogia, chiama a raccolta i protagonisti del mondo scolastico, per animare una riflessione profonda sul rapporto tra didattica, pedagogia e cittadinanza.Il convegno si rivolge a una platea larga e plurale. Non solo docenti, ma anche educatori, operatori del sociale, assistenti sociali, psicologi e psicoterapeuti, studenti universitari e cittadini attivi che vogliano interrogarsi sui nessi tra scuola e società.
Tra le tematiche al centro del programma, il tema della “scuola accessibile” e dell’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, molto sentito e discusso, viste le gravi problematiche che riguardano la riforma del sostegno, le lacune del sistema di assistenza specialistica scolastica e il permanere di inaccettabili diseguaglianze educative a danno degli studenti con disabilità. Di questo si occuperà un ospite atteso, Claudio Imprudente, presidente del Centro Documentazione Handicap di Bologna “Accaparlante”. Al tema della scuola in carcere, invece, sarà dedicata la presentazione del libro della scrittrice napoletana Valeria Parrella (venerdì 25 alle 19), autrice del romanzo “Almarina”, che racconta del rapporto magico tra un’insegnante e una giovane studente detenuta nel carcere minorile di Nisida. Tra i relatori del convegno, anche il sindaco di Ruvo di Puglia, il professor Pasquale Chieco, che interverrà sul tema della partnership tra scuole e enti locali nella creazione di comunità inclusive e nell’elaborazione comune di pratiche di cittadinanza attiva giovanile.
Al centro del convegno anche le testimonianze di dirigenti scolastiche rivoluzionarie e innovative come Maria De Biase, protagonista in Cilento di una esperienze di scuola ecologista, basata su pratiche come la differenziazione dei rifiuti e l’autoproduzione delle merendine, solo per fare alcuni esempi. O Eugenia Carfora, dirigente scolastica a Caivano, terra di frontiera, una delle piazze di spaccio più conosciute d’Europa, in cui il rischio di dispersione scolastica è altissimo e la figura del docente diventa cruciale per convertire il destino dei giovani e del territorio. Prevista anche una relazione della fisica Michela Prest, che a Como sperimenta, nel contesto universitario, pratiche di didattica generativa. A chiudere i lavori, sabato 26 pomeriggio, il sottosegretario all’Istruzione Giuseppe De Cristofaro.
Il convegno è valido per i crediti della formazione continua del MIUR.
Qui il programma completo della due giorni: https://www.edizionilameridiana.it/fatti-di-scuola-convegno-nazionale/La presentazione del libro “Almarina” (Einaudi editore) di Valeria Parrella è venerdì 25 ottobre alle 19.
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Bari– Si chiama “Dell’amore e del merito. Grovigli e sgrovigli dell’educatore pastorale” l’ultimo libro di Chiara Scardicchio, pedagogista pugliese già autrice e formatrice per edizioni la meridiana. L’autrice, figura affermata e stimata nel mondo dell’educazione e della formazione, dedica questa volta la sua riflessione di pedagogia sperimentale all’educazione pastorale. Spesso, infatti, nel mondo della Chiesa, lo sforzo educativo non si accompagna ad una adeguata formazione degli educatori. In questo testo, agile e dalla chiarissima ambizione divulgativa, Scardicchio mette insieme appunti utili a chi, nel mondo della Chiesa, in vario modo si cimenta con la sfida dell’educazione, ragionando di competenze, creatività, capacità di relazione e comunicazione. Cuore del libro è un prezioso capitolo sulla figura di Don Tonino Bello, centrato sul tema del “pellegrinaggio” come competenza specifica dell’educatore. Un testo suggestivo, evocativo e che, come sempre nella scrittura di Scardicchio, coinvolge e travolge il lettore.
“Quando circa un anno fa con Chiara abbiamo pensato a questo suo libro, la consapevolezza di entrambe, talvolta amara, è che spesso chi educa in ambito pastorale non conosce molto di pedagogia, metodi e modalità educative.La volontà e la bontà della persona non bastano per educare: un po' di scienza e conoscenza aiutano e impostano il lavoro che porta nelle comunità, nei gruppi associativi, a occuparsi della persona e dei gruppi”, spiega Elvira Zaccagnino, direttrice di edizioni la meridiana. “Il libro risponde a questo bisogno di offrire uno strumento agile, ma intenso e chiaro nella proposta, perché nessun educatore si senta smarrito di fronte a chi gli è affidato e al gruppo che deve accompagnare in un cammino che è tra i più tosti: educare all'umano trattando del divino”, prosegue Zaccagnino.
Il libro sarà presentato giovedì 19 settembre a Bari, presso il Seminario Arcivescovile (Auditorium Mariano Magrassi), a partire dalle ore 19. Insieme a Chiara Scardicchio, ci saranno Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo Metropolita di Bari-Bitonto, Don Tony Drazza, Assistente nazionale Giovani di Azione Cattolica Italiana (autore della introduzione), Giovanni Cisternino, docente e formatore dei formatori di Azione Cattolica Italiana, Annalisa Caputo, docente presso l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Modera Elvira Zaccagnino, direttrice edizioni la meridiana.
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La Croma blindata nella quale persero la vita, il 23 maggio del 1992, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, i ragazzi della scorta del Giudice Falcone, negli anni scorsi ha fatto il giro di Italia.
Messa in mostra per dire la violenza che quel giorno squarciò corpi e vite.
Non deve essere facile per nessuno dei parenti delle vittime di mafia vedere dove i corpi dei loro cari sono stati 'uccisi'.
“La mafia," disse Falcone, "non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società."
Questa consapevolezza fu anche la causa della sua condanna a morte. Non deve essere facile per i familiari di tutte le vittime innocenti di mafia avere la consapevolezza che 'la mafia non prolifera per caso...'.
Per questo è necessario che tutti facciamo memoria. -
«Martedì 21 maggio, alle ore 11, ogni insegnante, studente, cittadino che voglia riaffermare la libertà di pensiero e di insegnamento, dovunque si trovi, interromperà le proprie attività, si metterà in piedi e leggerà di seguito gli articoli 21 e 33 della Costituzione italiana. Laddove possibile la lettura solenne sarà fatta in gruppo.»
(Dal comunicato stampa)L’hashtag è #iononSorveglioSveglio.
La proposta è dei docenti del Liceo Anco Marzio di Ostia che invitano tutti i colleghi di tutte le scuole d’Italia di ogni ordine e grado a fermarsi un attimo domani, martedì 21 maggio, alle 11 e leggere ad alta voce gli articoli 21 e 33 della Costituzione che sanciscono la libertà di pensiero e di insegnamento.
Teacher's Pride. Perché la scuola in Italia è pubblica, non è scuola filogovernativa. Chiunque governi. Ricordarlo tutti insieme significa ricordarci il valore dell’istruzione e il ruolo fondamentale della scuola e dell’insegnamento in un Paese democratico.Un attimo fuggente quello di domani. Il più importante che un insegnante possa regalare ai suoi studenti.
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Se questo è il video che studenti di una scuola media superiore hanno usato per spiegare come si arrivò alla Shoah attraverso l'introduzione delle leggi razziali da parte dello Stato trovando assonanze evidenti con il 'decreto sicurezzza' propagandato con orgoglio dai leader al Governo oggi, allora lo pubblichiamo anche noi.
Se questo è il video che ha spinto il sottosegretario ai Beni Culturali, Lucia Borgonzoni, a scrivere in un tweet: “Se è accaduto realmente andrebbe cacciato con ignominia un prof del genere e interdetto a vita dall’insegnamento. Già avvisato chi di dovere”, facendo scomodare veramente gli ispettori del Ministero, che hanno ritenuto la docente colpevole di mancata vigilanza perché doveva far tagliare le foto sotto la scritta 'oggi', siccome questo 'è stato', allora lo pubblichiamo anche noi.
Oggi, il giorno dopo la sentenza che ha condannato la docente Rosa Maria Dell’Aria, occorre essere partigiani.
E nessuno venga a dirci che questa sentenza non è la conseguenza di un clima di ritorno al fascismo.
Un plauso enorme ai ragazzi che hanno costruito quel video. Ci dicono esattamente il ruolo della scuola e le competenze di analisi e giudizio che deve saper attivare.
Ci dicono che studiare la Storia serve a capire il presente perchè ciò che è stato di disumano non accada ancora.
Soprattutto quando a farlo accadere è lo Stato con le leggi che vara. -
Massimo Recalcati ha scritto che insegnare è una forma di erotismo. Eros = amore. Non è vocazione e nemmeno sacrifico.
Se insegni perché ti senti chiamato a salvare il mondo, sei fuori strada. Se entri classe e senti che quella è la tua croce, hai sbagliato mestiere.
E i ragazzi lo capiscono: ci guardano, ci squadrano e ci inquadrano.
Ma... è difficile insegnare con questi ragazzi, in queste scuole, con questi programmi, con questi colleghi, con questi ritmi tenendo viva la passione, l'amore per la scuola. Difficile ma non impossibile.Ce la possiamo fare a estromettere dalla scuola l'idea dell'impossibilità. A non essere fascicoli da compilare o un fascicolo tra tanti.
Un libro, due autrici e formatrici, Annamaria Gatti e Annamaria Giarolo, un venerdì pomeriggio nella 'casa' di edizioni la meridiana per confrontarci e sperimentare come insegnare e stare bene in classe e ridirci: io amo la scuola.
Tutte le informazioni a questo link.
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Lo scatto finale accenna soltanto al clima. Noi possiamo solo dirvi che il corso aveva quattro appuntamenti in aula e uno di tutoraggio e insieme, corsiste e formatrice, hanno deciso di inserire un altro appuntamento comunicandoci la data.
Che martedì 30 aprile, data di fine corso, la nostra sede era un luogo di confronto e vitalità esplosivi; che ognuna delle participanti ha sperimentato in classe, verificandone i risultati con le corsiste i processi di facilitazione appresi durante il periodo di formazione, e che noi siamo stati investiti del compito di ragionare in termini formativi ed editoriali su quanto potenzialmente di innovativo c'è nella facilitazione a scuola e non solo a scuola.
Un gruppo di docenti molto qualificato con una formatrice molto preparata e generosa nel condividere il suo sapere.
Facilitare è un processo.
Un corso sulla Facilitazione a scuola è stata, fin dalla pubblicazione di Facilitiamoci! Prendersi cura di gruppi e comunità, una idea sulla quale abbiamo lavorato con Melania Bigi e Comunitazione. Dopo due anni il primo corso è stato fatto.
E, finalmente, di come la scuola può cambiare se agli insegnanti viene dato il 'potere' di farlo e hanno voglia di mettersi in gioco sperimentando realmente ci è stato dato un assaggio.
Questa foto segna non la fine del corso ma un istante di un processo che è ancora tutto da far accadere. -
È scritto così: "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro". Quindi il lavoro fonda la democrazia della nostra Repubblica.
Chi lo ha non dimentichi che, lavorando ogni giorno, rifonda e consolida il carattero democratico del nostro Paese.
Chi lo cerca, lo cerchi pensando che nelle radici della nostra Costituzione affonda il destino migliore pensato per il nostro Paese: l'essere una Repubblica democratica.Repubblica, democrazia, lavoro. Senza una delle tre parole viene meno tutto il resto della nostra Costituzione e della nostra dignità di persone e cittadini.