BARI - Si chiama “Cultura delle differenze e sessualità. Dal rapporto sesso/genere alla fluidità dell’identità” (edizioni la meridiana, 2021) il nuovo libro di Alessandro Taurino, professore associato in psicologia clinica presso l’Università degli Studi di Bari e psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico, nonché studioso esperto di questioni di genere e orientamento sessuale.

Di cosa parliamo quando facciamo riferimento a categorie quali sesso, genere e differenze di genere nell’ambito della riflessione sulle sessualità oggi? È ancora possibile considerare il sesso (e quindi la biologia) come un destino da cui non è possibile sfuggire relativamente alla definizione dell’identità di genere individuale? Il costrutto di genere aiuta a destrutturare visioni biologiste? È corretto legare l’identità sessuale a una logica dicotomica (differenza maschio-femmina) fondata sul sesso? Oppure è possibile acquisire codici ermeneutici in grado di dare statuto di esistenza e legittimazione a soggettività che sfuggono alla classificazione insita nel binarismo sessuale?

A partire da queste domande il volume compie un viaggio nel complesso universo delle identità sessualmente connotate, attraverso il continuo riferimento a un articolato corpus teorico-epistemologico e metodologico di matrice psicologica (e non solo). L’obiettivo che accompagna la riflessione è chiarire che, per comprendere la complessità della realtà che abitiamo, è necessario interrogare stereotipi culturali e categorizzazioni biologistiche, i cui riflessi incidono fortemente sui processi di costruzione identitaria di ciascuno/a.

Le pagine sono un invito a guardare l’essere umano, il Sé e la corporeità, con occhi liberi da approcci naturalistici e deterministici, aprendo il varco alla comprensione di tutte quelle soggettività sessuate che, incarnando il nomadismo, l’ibridazione e la fluidità, superano le strettoie del dimorfismo sessuale.

L’autore accompagna per mano lettori e lettrici verso l’acquisizione di un vero e proprio “discernimento empatico” che, rispetto alle questioni di genere, si fonda su paradigmi inclusivi, pluralisti e democratici. L’esito è la valorizzazione di una profonda e radicale cultura delle differenze fondata sul principio della relazione, della reciprocità, della condivisione, dell’amore, della nonviolenza, della tutela dell’autenticità e della garanzia dei diritti. Tutti temi al centro dell’attenzione, in questo momento di accedo dibattito sul DDL Zan.

Il libro sarà oggetto di un seminario organizzato dalle edizioni la meridiana su Zoom domani, venerdì 21 maggio, dalle 19 alle 21. Il confronto seminariale sarà arricchito dagli interventi di Maria Fara De Caro, professore associato in Psicologia Clinica presso l’Università degli Studi di Bari,  Luciano Lopopolo, presidente nazionale Arcigay, Alessandra Foglianese, Pediatra-UOC Neonatologia Universitaria e Terapia Intensiva Neonatale presso il Policlinico di Bari, con introduzione a cura di Elvira Zaccagnino, direttrice edizioni la meridiana, e conclusioni a cura di Paola Scalari, psicologa, psicoterapeuta, psicosocioanalista e curatrice della collana “Premesse… per il cambiamento sociale” in cui il volume è pubblicato.