La Croma blindata nella quale persero la vita, il 23 maggio del 1992, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, i ragazzi della scorta del Giudice Falcone, negli anni scorsi ha fatto il giro di Italia.
Messa in mostra per dire la violenza che quel giorno squarciò corpi e vite.
Non deve essere facile per nessuno dei parenti delle vittime di mafia vedere dove i corpi dei loro cari sono stati 'uccisi'.
“La mafia," disse Falcone, "non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società."
Questa consapevolezza fu anche la causa della sua condanna a morte. Non deve essere facile per i familiari di tutte le vittime innocenti di mafia avere la consapevolezza che 'la mafia non prolifera per caso...'.
Per questo è necessario che tutti facciamo memoria.