Il Ministro dell’Interno ha annunciato l'avvio dell’iter perché Rumi abbia la cittadinanza dichiarando: ‘è come mio figlio, avrà la cittadinanza’.
Un risultato che il collega vicepremier rivendica come vittoria personale: ‘l’ho convinto’.
Sulla pelle di Rumi la politica ha giocato, facendo passare i diritti per concessioni. 
Non è un Paese democratico e civile quello in cui questo accade. Quando i diritti non diventano leggi, ma regali.
…è come figlio mio… 
Un paternalismo di Stato che legittima figli e figliastri.
Attenti ragazzi: non è mai un buon padre uno che ragiona e agisce usando il possessivo accanto alla parola figlio.