La brutta storia dell’insegnante presa a sediate riaccende il dibattito sulla violenza a scuola.
Pensiamoci però: la scuola non è il riflesso del Paese ma è il Paese. E il tema educativo e quindi politico è la violenza e il potere che le stiamo conferendo nella tessitura dei legami di comunità.
La violenza è un modo per tenere una comunità. Come anche la nonviolenza.
Se nelle urne si sceglie la prima, perché la sedia lanciata è più grave della croce messa su una scheda elettorale dando consenso a una politica violenta?
Meglio della qualifica di pubblico ufficiale, che già gli insegnanti hanno e che qualcuno vorrebbe rafforzare, dovremmo educarci ed educare alla qualifica per tutti di 'persona'.