Cristiani tra gli altri
Solo chi non è prigioniero del sapere specialistico può parlare delle “cose ultime”, giacché parlare per Chieregatti non significa sostituire le parole di una lingua con quelle di un’altra, ma trasformare i simboli, trasmettere qualcosa e poi ritirarsi in modo che l’altro continui da solo, aprire lo spazio a una creazione, restituire la libertà a chi ascolta, rendere possibile la nascita di un'altra parola, di un'altra immagine. La vita stessa è una grande traduzione, un passaggio del testimone: “Il vero maestro è colui che ha un contatto talmente profondo da poter scomparire”. La lettura di Paolo, scelta da Chieregatti, è una grande metafora. Solo il rispetto delle culture, la dignità ontologica delle differenze può essere posta alla base di una “nuova alleanza”, basata sulla legge dell’associazione e non sulla violenza dell’identità. Dalla prefazione di Pietro Barcellona
Sottotitolo | Paolo di Tarso incontra la cultura greca |
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Autore | A. Chieregatti |
Anno di pubblicazione | 1998 |
Pagine | 100 |
Collana | percorsi... di teologia della pace |